Ormai è una prassi consolidata che ogni nuovo Governo non resista alla tentazione d’arraffare quanto più possibile dal gruzzoletto accantonato per la pensione di chi ha lavorato e pagato l’intera vita e non faccia nulla per abolire gli sprechi, o per far pagare ai parassiti (evasori fiscali) quanto dovrebbero.
Certo, le baby pensioni di Democristiana e Craxiana memoria (inizialmente 14 anni, 6 mesi ed un giorno, successivamente aumentate a 19 anni, 6 mesi ed un giorno) erano un insulto per tutti i lavoratori del settore privato che, dovendo versare 35 anni di contributi, oppure attendere i 60 anni d’età, erano discriminati rispetto ai pubblici dipendenti
Adducendo una presunta armonizzazione europea, ci pensò il Governo Dini ad equiparare le condizioni di tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) innalzando l’anzianità contributiva. Con il sistema delle quote (96, 97, 98), aumentò progressivamente l’età del pensionamento, rallentando così il ricambio generazionale all’interno del mondo del lavoro. In ogni caso Dini lasciò inalterato il diritto alla pensione dopo 40 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.
Avendo i conti pesantemente in rosso, l’ultimo Governo Berlusconi/Bossi abolì il sistema delle quote e, con un virtuosismo burocratico/legislativo degno del più scaltro dei ciarlatani, innalzò l’anzianità contributiva a 41 anni e tre mesi (41 e 9 mesi per gli autonomi), nonostante i leghisti garantissero al loro popolino: “Le pensioni non si toccano!”.
Monti con il suo Governo d’illustri professori non poteva esse da meno. Invocando il rispetto degli impegni con l’Unione Europea assunti da Berlusconi/Bossi e pressato dai vincoli di bilancio, il 6 Dicembre u.s. emanò il D.L. n° 201, poi convertito in Legge 22/12/2011, n° 214.
L’art. 24 di tale Legge si occupa di “Disposizioni in Materia di Trattamenti Pensionistici”.
Al di là delle fuorvianti enunciazioni, quali: equità, convergenza intergenerazionale, abbattimento dei privilegi, incentivi alla prosecuzione dellavita lavorativa, semplificazione, armonizzazione ed economicità, etc. etc…. ecco in sintesi cosa hanno deciso:
- Gli enti previdenziali quali: INPS, INPDAP, etc. confluiscono in un unico ente che si chiamerà: AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), il quale erogherà tutte le pensioni.
- L’anzianità pensionabile maturata dopo il 1° Gennaio 2012 verrà pagata in proporzione ai contributi effettivamente versati, e non sulla media degli stipendi degli ultimi 5 anni (quindi non conviene più farsi mettere in busta paga lo straordinario solo negli ultimi 5 anni, perché la pensione viene calcolata sui contributi interamente versati).
- Dal 1° Gennaio 2012 la “pensione di anzianità” non esiste più.
- Adesso la pensione potrà essere solo: “pensione di vecchiaia”, o “pensione anticipata”.
- Dal 1° Gennaio 2012 la “pensione di vecchiaia” si potrà ottenere, dopo aver versato almeno 20 anni di contributi, solo al compimento del 66° anno di età (salvo ulteriore aumento in base alle previsioni sulla speranza di vita).
Per le donne è previsto un aumento d’età graduale, nei seguenti termini:
Dal 1° gennaio 2012: lavoratrici dipendenti 62 anni; lavoratrici autonome: 63 anni e 6 mesi.
Dal 1° Gennaio 2014: lavoratrici dipendenti 63 anni e 6 mesi; lavoratrici autonome: 64 anni e 6 mesi
Dal 1° Gennaio 2016: lavoratrici dipendenti 65 anni; lavoratrici autonome: 65 anni e sei mesi.
Dal 1° Gennaio 2018: lavoratrici dipendenti: 66 anni; lavoratrici autonome: 66 anni.
- Dal 1° Gennaio 2021 la pensione di vecchiaia si otterrà solo dopo aver compiuto 67 anni (con l’aggiunta dell’incremento in base alla speranza di vita).
- Dal 1° Gennaio 2012 la “pensione anticipata” è consentita esclusivamente ai soggetti che hanno un’anzianità contributiva di 41 anni ed 1 mese (se donne) e 42 anni ed un mese (se uomini).
Tali requisiti dal 1° gennaio 2013 sono aumentati di un mese, e dal 1° Gennaio 2014 di un ulteriore mese.
In ogni caso, se il soggetto non ha compiuto i 62 anni di età, è prevista una penalità dell’1% per ognuno dei primi due anni di anticipo e del 2% per ogni successivo anno. (Es: 2 anni di anticipo = 2%; 3anni di anticipo = 4%; 4 anni di anticipo = 6%).
Concludendo, il Governo ed il Parlamento, hanno ingessato il ricambio generazionale sui posti di lavoro per almeno due anni, nonché lo hanno rallentato per i successivi 4 anni. E poi i politicanti parlano tanto della disoccupazione giovanile!
Nel frattempo, i parlamentari continuano a maturare il diritto alla pensione (loro lo chiamano vitalizio) dopo una sola legislatura (5 anni) ed accampano ogni improponibile scusa per non vedersi ridurre il lauto stipendio, entro i limiti della media europea.
Per questo mi associo a tutti coloro che, via Internet, chiedono al Governo Monti ed al Parlamento Italiano, quanto segue:
L'EUROPA CI AVREBBE CHIESTO DI AUMENTARE L'ETÀ DELLA PENSIONE PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO.
NOI, INVECE, CHIEDIAMO:
DI FAR ARRESTARE TUTTI I POLITICI CORROTTI, D’ALLONTANARE DAI PUBBLICI UFFICI TUTTI QUELLI CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA, O DI PRETENDERE LE LORO DIMISSIONI PER EVITARE IMBARAZZANTI FIGURE, PERCHÉ IN EUROPA TUTTI LO FANNO!!!!
DI DIMEZZARE IL NUMERO DI PARLAMENTARI PERCHE’ IN EUROPA NESSUN PAESE HA COSI’ TANTI POLITICI !!
DI ELIMINARE I POLITICI DALLE PROVINCIE, PERCHE' 40 ANNI FA’ HANNO ISTITUITO LE REGIONI E LE PROVINCE NON SERVONO PIU’!
DI RIDURRE IN MODO DRASTICO GLI STIPENDI E I PRIVILEGI A DEPUTATI E SENATORI, PERCHÉ IN EUROPA NESSUNO GUADAGNA TANTO COME LORO.
DI LIMITARE L’ESERCIZIO DEL “MESTIERE” DI POLITICO A NON PIU’ DI DUE LEGISLATURE, COME IN EUROPA TUTTI FANNO !!
DI METTERE UN TETTO MASSIMO ALL’IMPORTO DELLE PENSIONI EROGATE DALLO STATO (anche in maniera retroattiva) PERCHE’ 5.000,00 EURO AL MESE BASTANO (ed avanzano) PER CHIUNQUE, POLITICI E NON, POICHE’ IN EUROPA NESSUNO PERCEPISCE 15-20-30.000,00 EURO AL MESE DI PENSIONE COME AVVIENE IN ITALIA.
DI FAR PAGARE LE VISITE SPECIALISTICHE, LE CURE ODONTOIATRICHE ED I RIFACIMENTI ESTETICI AI FAMILIARI DEI POLITICI, cosi’ come le pagano tutti gli altri cittadini, POICHE’ IN EUROPA NESSUN FAMILIARE DEI POLITICI NE USUFRUISCE COME AVVIENE INVECE IN ITALIA, DOVE CON LA SCUSA DELL’IMMAGINE VENGONO ADDIRITTURA MESSI A CARICO DELLO STATO GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA ESTETICA, LE CURE BALNEO/TERMALI ED ELIOTERAPICHE(abbronzature) DEI FAMILIARI DEI NOSTRI POLITICI !!
CARI MINISTRI
NON PARAGONATECI ALLA GERMANIA, DOVE:
●NON SI PAGANO LE AUTOSTRADE,
● I LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE SONO A CARICO DELLO STATO SINO AL 18° ANNO D’ETA’,
● IL 90 % DEGLI ASILI NIDO SONO AZIENDALI E GRATUITI E NON CHIEDONO 400/450 EURO AL MESE COME GLI ASILI STATALI ITALIANI !!
NON PARAGONATECI ALLA FRANCIA, DOVE:
- LE DONNE POSSONO EVITARE DI ANDARE A LAVORARE PART-TIME PER RACIMOLARE QUALCHE SOLDO INDISPENSABILE IN FAMIGLIA, PERCHE’ PERCEPISCONO DALLO STATO UN ASSEGNO DI 500,00 EURO AL MESE COME CASALINGHE, PIU’ ALTRI BONUS IN BASE AL NUMERO DI FIGLI.
- NON PAGANO ANCORA LE ACCISE SUI CARBURANTI DELLE CAMPAGNE DI NAPOLEONE.
NOI, INVECE, LE STIAMO ANCORA PAGANDOO PER LA GUERRA D’ABISSINIA, PER IL VAJONT, PER IL BELICE, PER IL FRIULI, etc.etc.
CARI POLITICANTI, D’OGNI COLORE:
SMETTETELA D’OFFENDERE LA NOSTRA INTELLIGENZA, IL POPOLO ITALIANO PUO’ CHIUDERE UN OCCHIO, A VOLTE ENTRAMBI, MA NON E’ CERTAMENTE FESSO COME VOI CREDETE!!!
Pi… greco!